Firenze, 7 marzo 2023 - "Il Paese ha oggi delle donne nelle più alti sedi istituzionali e politiche, sicuramente un gran passo avanti nel percorso italiano, ma ancora presto per pensare che veramente possa mettersi in atto una vera trasformazione dei criteri di organizzazione e funzionamento della nostra società, premessa indispensabile per una naturale sana partecipazione paritaria alla vita sociale, lavorativa e politica delle donne".
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda, in vista dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna.
"Le imprese femminili - dice Giachetti - si aspettano che, grazie ad una maggiore sensibilità femminile in sedi apicali, si cominci a lavorare proprio sul funzionamento di un sistema economico e sociale che permetta innanzitutto a tutte le donne di portare il loro contributo alla vita della società, ad esempio con una efficiente organizzazione di infrastrutture sociali. Al tempo stesso occorrerà dare sempre più spazio ed incentivo alla nascita e alla preservazione delle imprese femminili, che per natura sono indirizzate verso la sostenibilità economica, sociale ed ambientale in quanto condotte con quel criterio di “cura” che tanto è mancato nello sviluppo economico degli ultimi 60 anni".
"Oggi è difficile fare impresa - dice la presidente di Aidda - e molti dei problemi vissuti negli ultimi 3 anni dalle nostre imprese sono connessi a questioni che si creano e si possono risolvere solo a livello nazionale. In Italia c’è un mondo di imprese femminili, spesso meno forte nella capacità di accesso al credito rispetto alle altre aziende, che è sono messe a rischio per fattori che non dipendono da loro: le speculazioni sul prezzo dell’energia, l'incalzante aumento del prezzo dei fattori produttivi, la lievitazione dei tassi di interesse. Occorre una visione di insieme e strategica da parte della politica, che sia anche di tutela: la stessa transizione ecologica, se troppo veloce, rischia di compromettere intere filiere produttive di tante piccole e microimprese”.
"Le realtà femminili - conclude Giachetti - oggi si aspettano una sensibilità maggiore per conservare il tessuto delle tante aziende italiane e un rafforzamento della loro autonoma capacità produttiva, limitando i rischi di dipendenza da altri Paesi stranieri con i quali può essere complicato impostare un dialogo e rapporti democratici. Dalla perdita di peso economico e di potere contrattuale del nostro continente dipende nel futuro anche la libertà e la democrazia dei propri cittadini! In tutto ciò crescenti valori femminili nelle sedi apicali e nelle imprese possono rappresentare il punto di svolta".