Il codice di autodisciplina, che viene proposto alla libera determinazione delle imprese per sostenere la maternità, d stato redatto ispirandosi alle buone pratiche in atto, incluse quelle realizzate dagli enti bilaterali e dai fondi sanitari. Le attività economiche che vogliono definirsi "socialmente responsabili" dovrebbero considerare la gerarchia dei diversi profili del bene pubblico, a partire non solo da quello che riguarda il presente, ma la lunga durata, la continuità delle generazioni, l'orizzonte del domani: quindi in primo luogo la procreazione. D'altronde, il contributo delle imprese a che la società abbia un futuro un investimento sul futuro delle imprese stesse. Imprese che sanno essere comunità inclusive considerano i propri collaboratori quali persone nella loro integralità. chiedono loro di perseguire obiettivi dedicandovi tutte le proprie capaciti e contemporaneamente operano per soddisfarne bisogni e aspirazioni. Pertanto, sostengono in primo luogo le donne che vogliono essere madri, riconoscendo I’assoluto rilievo della maternità, evento fondativo delle forme di convivenza; prendendo in considerazione la dimensione pubblica del lavoro di cura, e valorizzando le competenze sviluppate attraverso il ruolo genitoriale. Ne consegue il rifiuto di ogni comportamento emarginante e la continuità dei percorsi di carriera. I sostegni alle maggiori spese connesse alla natalità sono utili se inseriti in un contesto di riconoscimento del suo valore sociale. La progressiva transizione del lavoro dal vincolo spazio-temporale al perseguimento di obiettivi e risultati consentirà alle lavoratrici e ai lavoratori una gestione pii libera del tempo di vita.