L’ evoluzione del sistema economico e le continue sfide a cui tutte le imprese sono sottoposte da tempo, ma in particolare negli ultimi anni, hanno portato a una rielaborazione normativa nella definizione dell’assetto organizzativo dell’impresa al fine di rendere anche le imprese più piccole in grado di poter affrontare le innumerevoli difficoltà che i tempi attuali presentano con una frequenza e una velocità mai visti prima.
Analizzeremo quindi gli aspetti salienti dei nuovi assetti organizzativi richiesti per garantire la buona gestione di impresa e per poter vigilare su eventuali evoluzioni critiche della vita aziendale, nonché l’evoluzione della interazione tra amministratore e organo di controllo.
Valuteremo le possibilità a disposizione dell'imprenditore per contenere e risolvere le criticità economico finanziarie preservando così il valore dell’impresa e dei livelli occupazionali, e l’importanza di un assetto “etico” dell’impresa per poter beneficiare di ogni possibile aiuto anche ai fini fiscali. Verrà trattata l’importanza di indirizzare l’organizzazione di impresa su temi ESG valutando i possibili effetti sulla vita dell’impresa stessa, anche ai fini di rafforzare la continuità aziendale e beneficiare di sempre maggiore merito creditizio.
Il 12 aprile dalle 15.00 alle 17.30 a Milano, presso la Veneranda Fabbrica del Duomo, AIDDA ha organizzato un incontro sul tema L’evoluzione dell’assetto organizzativo di impresa: fra responsabilità e nuove opportunità.
L'incontro si apre con i saluti della Presidente Nazionale Antonella Giachetti e della Presidente Delegazione Lombardia Luisa Cazzaro. Tra i relatori la Consigliera Nazionale AIDDA Tiziana Vallone. Il nuovo assetto organizzativo dell’impresa definito dalla normativa ha lo scopo di rendere anche le imprese più piccole in grado di poter affrontare le innumerevoli difficoltà che i tempi attuali presentano con una frequenza e una velocità mai visti prima.
Milano, 13 aprile 2023 - "Sta diventando fondamentale per le imprese riuscire a comprendere in poco tempo se ci sono segnali di crisi, perché se la crisi si affronta rapidamente si può riuscire a non farla degenerare. E salvaguardare così il valore stesso dell'azienda, l'occupazione, le maestranze, gli stakeholders e tutta la filiera connessa"
Lo ha affermato ieri Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, l'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, in occasione dell'incontro 'L’evoluzione dell’assetto organizzativo di impresa: fra responsabilità e nuove opportunità'. L'evento, organizzato col prezioso aiuto della presidente della Delegazione Aidda Lombardia Luisa Cazzaro e la partecipazione attiva e sentita delle socie lombarde, si è svolto ieri pomeriggio all'Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
"L'accelerazione di importanti crisi economiche, a partire dal 2008, ha focalizzato l'attenzione del legislatore nazionale e di quello europeo sull'importanza della conservazione delle imprese e dei complessi aziendali. Oggi, oltre che una necessità, è un obbligo giuridico anche per le piccole imprese dotarsi di un assetto organizzativo idoneo per rilevare eventuali segnali di crisi che possono essere provocate anche dai numerosi cambiamenti a cui è sottoposta la nostra società. Oltre a comprendere i segnali della crisi per intervenire in tempo - aggiunge Giachetti - è importante riuscire a gestire l'evoluzione dell'impresa e dei suoi assetti senza disperderne valore. C'è stata una metamorfosi nel tempo del concetto e del ruolo di impresa: da soggetto indirizzato alla sola massimizzazione dei profitti per gli azionisti, a soggetto che deve generare valore collettivo a lungo termine in tutto il sistema in cui interagisce".
"Per l'imprenditore della Pmi italiana diventa poi indispensabile - conclude la presidente di Aidda - acquisire consapevolezza della sempre più presente necessità di rispetto dei fattori ESG. Anche tenuto conto che il merito creditizio, che comunque rispecchia la trasformazione normativa in termini di corporate governance, si sta indirizzando ad una nuova analisi di doppia materialità dell'impresa: quella ambientale e sociale, cioè come l'azienda impatta sul cambiamento climatico, sulla società e sull'uguaglianza, e quella finanziaria, ovvero quale impatto potranno avere i fattori esterni sull'azienda stessa".