Comunicato Stampa AIDDA SUPERBONUS, AIDDA: “NORME ELABORATE SENZA UNA VISIONE DI INSIEME”
Firenze, 3 marzo 2023 – “Il Superbonus 110% ha dimostrato l’importanza di agire in modo sistemico quando si creano delle norme. Non come accaduto finora, elaborando norme senza pensare ai loro possibili effetti a 360 gradi. Anche le successive contromisure sono state sviluppate senza valutarne le conseguenze. Oggi il settore dell’edilizia e numerose persone con meno capacità contributiva vengono messi in crisi e servono misure di salvaguardia urgenti, ma ragionate“.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda.
“Il principio alla base del Superbonus 110% era ottimo, ma non prevedere alcuna necessità di esborso da parte dei fruitori degli incentivi ha creato i presupposti per delle truffe, a volte di imponenti dimensioni. E ha provocato – aggiunge Giachetti – un progressivo effetto di drogatura del mercato edile e delle materie prime, con una lievitazione dei costi inimmaginabile. La norma sullo stop alla cessione dei crediti adesso interviene in una situazione che già si stava deteriorando in quanto le imprese non riuscivano già più ad effettuare ulteriori sconti in fattura, perché il sistema bancario non assorbiva più il loro credito avendo “fermato le macchine” ben prima di quando avrebbe dovuto farlo, anche se preliminarmente si era impegnato a farlo. Serve comprendere che con queste condizioni il mercato rischia di subire un blocco definitivo“.
“La situazione attuale è quella di una ‘tempesta perfetta’: da una parte lo Stato ha visto aumentare il proprio deficit, con possibili conseguenti incognite sugli investimenti per servizi essenziali, dall’altro una moltitudine di persone fisiche non riesce a pagare ciò che ha commissionato, mentre le imprese non riescono ad incassare. Siamo di fronte – conclude la presidente di Aidda – a un pericolo serio di instabilità economica e sociale, e di creazione di condizioni di insolvenza per le aziende del comparto con le consequenziali profonde ricadute occupazionali.
Ritengo, così come molti imprenditori all’interno di Aidda, che oggi sarebbero prioritari i seguenti interventi:
– Da più parti si parla di un sistema bancario che non ha ancora esaurito la capienza fiscale annua per l’acquisto dei crediti. Non solo rispetto agli acquisti effettuati, ma anche rispetto agli impegni assunti e non mantenuti. Proprio il sistema bancario quindi potrebbe dare subito un grande contributo in questa situazione, mantenendo fede almeno agli impegni di acquisto dei crediti che sono stati promessi, ma rimasti bloccati già prima del 17 febbraio.
– Occorre ampliare la compensabilità dei crediti d’imposta sugli F24 delle banche per aumentare la loro capacità di assorbimento dei crediti.
– Per le imprese dovrebbe essere prevista l’immediata possibilità di compensare i crediti assorbiti con i bonus attraverso i propri F24 (contributi ecc.).
– In presenza di crediti certificati come esistenti, dovrebbero essere realizzati interventi atti a garantire finanziamenti a tasso bassissimo sia alle persone fisiche che non riescono più a cedere i loro residui crediti, sia alle imprese con cadenze legate ai tempi di riassorbimento del credito. Questo affinché le imprese non debbano essere considerate in insolvenza per mancanza di liquidità”.