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Firenze, 6 marzo 2024 - “Le donne italiane sono quotidianamente poste davanti a un bivio odioso: scegliere tra famiglia e lavoro. È un’esperienza lacerante che moltissime di noi hanno fatto e purtroppo stanno ancora facendo. Ora c’è anche uno studio Inps che lo conferma e aggiunge che il pay gap non si limita ai salari, ma pesa anche sulle pensioni: nel 2022 sono stati erogati 322 miliardi di euro in trattamenti pensionistici, di cui 141 sono stati destinati alle donne e 180 agli uomini. Il pension gap, insomma, ammonta a 40 miliardi”.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Giachetti, l'8 marzo (ore 11) parteciperà al “Festival del management. Management e cultura d’impresa al servizio della società” organizzato dalla Società Italiana di Management, la comunità scientifica degli studiosi di management italiani, all’Università Bocconi di Milano nella sessione “Roundtable visionari d’ispirazione – Champions di management e cultura d’impresa al femminile, per una reale parità di genere”, coordinata dalla Professoressa Arabella Mocciaro Li Destri e dalla Professoressa Maria Rosaria Napolitano.
“I dati dell’Inps certificano a mio avviso – dice Giachetti - che tutte le misure messe in campo fin qui, pur importanti (dal bonus nido all’assegno unico universale), non bastano. L’esperienza ci insegna che la strada per la parità è purtroppo lunga, dunque ogni passo in avanti può essere prezioso per avviare un vero salto del paradigma di pensiero alla base dell’organizzazione del sistema economico e sociale, unico vero driver per una efficace trasformazione della realtà.
I numeri hanno il pregio di far emergere con forza una situazione che purtroppo non è nuova e che pone l’Italia ben al di fuori del gruppo dei Paesi più avanzati a livello di diritti sociali. Perché il punto di fondo è che nel nostro Paese, ancora nel 2024, le donne non riescono a fare carriera o meglio non possono”.
“Come Aidda – continua la presidente -, abbiamo avanzato una proposta che può aiutare molte donne a conciliare vita lavorativa e vita famiglia. A nostro parere è necessaria una defiscalizzazione degli oneri connessi alla maternità, a partire dal rendere interamente deducibili dal reddito i costi sostenuti per le babysitter o per le persone addette alla cura della casa. Siamo consapevoli che anche questa sarebbe una misura necessaria ma non sufficiente a ristabilire una parità di opportunità”.
“Nonostante siano statisticamente più istruite, abbiano un bassissimo tasso di abbandono degli studi e performance accademiche superiori agli uomini, nonostante mostrino eccellenti competenze aziendali, le donne non hanno le stesse opportunità perché si fanno maggior carico del supporto alla famiglia in termini di cura (e non mi riferisco solo ai figli, ma anche ai genitori e ad altri parenti anziani) – conclude Giachetti -. Non viene di fatto garantito alle donne il diritto di decidere il loro destino professionale e questa è una dolorosa ferita alla nostra Costituzione. Ed è ipocrita parlare di sostegno alla genitorialità se non si garantiscono pari opportunità di avanzamento di carriera e pari opportunità di raggiungere lo stesso livello di retribuzione degli uomini”.