“In un mondo in cui il fabbisogno idrico globale continua a crescere esponenzialmente e la disponibilità di acqua sta diventando sempre più critica, dobbiamo passare dalla logica dell’emergenza a quella della trasformazione, pensando a soluzioni strutturali e mettendo in campo una capacità di programmazione pluriennale. Non possiamo parlare più di emergenza ma di una situazione sempre più consolidata”.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente Nazionale di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, dopo l’evento “L’acqua: sfida per un futuro sostenibile” organizzato anche grazie al contributo della Delegazione Aidda Puglia e della sua presidente Patrizia Lusi nel fine settimana a Bari nella sede dell’Acquedotto Pugliese e a cui hanno partecipato istituzioni locali e nazionali, professori universitari, ingegneri, responsabili dei Consorzi di Bonifica.
“Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici stanno aggravando la situazione, rendendo necessario un intervento coordinato sia in ambito nazionale che internazionale. Ne abbiamo voluto parlare in Puglia, in un territorio del Sud dove quest’anno si è vissuta una dolorosa crisi idrica - dichiara la presidente di Aidda, Antonella Giachetti - Tenuto conto che le soluzioni esistono, è cruciale l’efficienza delle modalità di messa a terra delle soluzioni e per questo è necessario preliminarmente avviare un processo di aggregazione degli innumerevoli enti territoriali che si dividono la gestione idrica. Nella scelta di quale soluzione adottare per ogni territorio e nella programmazione e progettazione, è poi fondamentale attuare un’alleanza tra mondo pubblico, privato e Terzo settore in una visione di nuova economia civile”.
“Non ci possiamo più permettere inefficienza in tutti i segmenti di approvvigionamento e distribuzione della risorsa idrica - sottolinea Giachetti -. Pozzi e invasi d’acqua da soli non bastano, serve un approccio integrato al problema con una prospettiva a medio-lungo termine. Le soluzioni ci sono e all’Italia non mancano conoscenze tecniche in ogni campo. Ma serve avere una visione interconnessa: se sviluppo un desalinizzatore potrebbe essere realizzata anche un’opera infrastrutturale di produzione di energia rinnovabile che, oltre a rendere possibile il processo, possa essere utilizzata anche per i territori limitrofi. Gli impianti di desalinizzazione non si fanno in 6 mesi, serve programmazione e tempo”.
Sono intervenuti all’evento il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, la viceprefetta di Bari Pasqua Erminia Cicoria, il professore della Lum di Bari Filippo Vitolla, il presidente dell’Acquedotto pugliese Domenico Laforgia. I saluti sono stati affidati a Patrizia Lusi, presidente della Delegazione di Aidda Puglia/Basilicata/Calabria insieme alla presidente nazionale Giachetti che hanno anche tirato le conclusioni.
Si sono svolte due tavole rotonde. La prima “Come sta l’acqua? Dispersione, infrastrutture, desalinizzazione” con Lucia Capodagli, direttrice generale del Consorzio di Bonifica della Romagna e associata Aidda, e Mario Rosario Mazzola, presidente Utilitatis.
La seconda tavola rotonda sulla “Gestione delle risorse idriche, prospettive e proposte per il futuro” ha visto la presenza di Daniela Anselmi, presidente delegazione Aidda Liguria, Mario Rosario Mazzola, presidente Utilitatis, Giorgio Micale, professore ordinario di Ingegneria all’Università di Palermo, e Francesca Portincasa, direttrice generale dell’Acquedotto pugliese.
Ha moderato la giornata Donatella Azzone, giornalista e redattrice di Telenorba.
Per ascoltare il convegno: