“Bene la spinta per una collaborazione tra Governo, privati e società civile". A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, in riferimento al documento finale del G7 del Turismo che si è svolto nei giorni scorsi a Firenze e che ha riunito i ministri delle potenze economiche mondiali.
“Nei mesi scorsi Aidda ha portato all'attenzione della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Maria Roccella la proposta di un possibile criterio per la generazione di progetti per fronteggiare il fenomeno della denatalità e dello spopolamento delle aree interne e dei borghi – ricorda la presidente Giachetti -. Un documento che abbiamo elaborato dopo l’evento 'Un Turismo che nutre l’anima e da prosperità ai territori'. La nostra proposta si basa sulla piena attuazione dell’articolo 55 del Codice del Terzo Settore che riguarda il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo Settore, attraverso forme di coprogrammazione e coprogettazione. Vogliamo indicare una modalità di realizzazione di progetti di sviluppo economico e sociale che, partendo dalla valorizzazione di musei, luoghi della cultura, paesaggi rurali, produzioni agricole territoriali, possa portare a ripopolare le aree interne”.
“Per raggiungere questo obiettivo è necessario che il mondo imprenditoriale e il Terzo Settore insieme alla Pubblica Amministrazione e le Università si alleino in forme di partenariato sociale e speciale in grado di programmare, progettare e realizzare modelli di sviluppo territoriale declinati per ciascuna Regione – sottolinea Giachetti -. Questa nuova forma di partenariato dovrebbe essere destinata a rappresentare in futuro un 'modello sociale' per affrontare la risoluzione degli squilibri del nostro sistema economico-sociale e utilizzare più efficacemente i fondi disponibili, dal Pnrr ai fondi di coesione ed ai fondi di privati interessati ad investire in progetti simili. E questa alleanza tra Stato, imprese private e Terzo Settore può essere una carta vincente anche per trasformare il cosiddetto 'overtourism' da problema ad opportunità, lavorando sulla destagionalizzazione dei flussi turistici e sulla valorizzazione delle aree interne”.