Le imprese possono e devono gestire le sfide dell'intelligenza artificiale e affrontare con consapevolezza la rivoluzione tecnologica in atto. È il messaggio che è emerso durante l'evento "Intelligenza artificiale e lavoro. Il ruolo delle imprese nella realizzazione umanistica delle opportunità dell'IA", promosso dall’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda oggi al Teatro del Maggio Fiorentino, un appuntamento che ha riunito esperti, accademici e rappresentanti istituzionali.
L'evento, aperto dalla presidente nazionale di Aidda Antonella Giachetti e dalla presidente della delegazione Toscana Paola Butali, ha messo al centro la necessità di un approccio etico e culturale all’intelligenza artificiale, ponendo l’accento sulla responsabilità delle imprese nell’orientare questa trasformazione tecnologica verso il bene comune. A portare i saluti istituzionali sono stati il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, la sindaca di Firenze Sara Funaro e la prorettrice dell’Università di Firenze Debora Berti.
L'incontro si è sviluppato attraverso una serie di interventi e una tavola rotonda moderata dalla giornalista de La Nazione Lisa Ciardi. Gli esperti intervenuti hanno analizzato gli aspetti filosofici, giuridici ed economici della rivoluzione in corso. Il professore Stefano Zamagni ha sottolineato come il concetto di lavoro stia evolvendo con l’avanzare dell’IA, mentre Ginevra Cerrina Feroni ha posto l’attenzione sulla necessità di evitare discriminazioni di genere nell’uso degli algoritmi. Daniela Anselmi ha illustrato il quadro normativo europeo e italiano, evidenziando le nuove responsabilità per le imprese in termini di trasparenza e governance dell’IA.
Nel corso del dibattito si è discusso di come l’IA stia trasformando il mondo del lavoro, ridefinendo competenze e ruoli professionali. Alla discussione hanno partecipato Stefano Aversa, vice presidente globale e presidente per l’Europa, Medio Oriente e Africa di AlixPartners, Giovanni Damiani, senior advisor digital, Maria Raffaella Caprioglio, presidente Umana SpA Claudia Sandei, professore ordinario di Diritto Commerciale presso l’Università degli Studi di Padova.
“L’intelligenza artificiale – dice la presidente di Aidda Antonella Giachetti - è una tecnologia dirompente e per questo può costituire uno sviluppo della nostra civiltà, ma allo stesso tempo la sua potenza può comportare grandi rischi sempre per la nostra civiltà. Serve una strategia chiara, che preveda formazione etica e tecnica, c’è bisogno di introdurre dentro gli algoritmi criteri di etica e trasparenza garantendo sempre che solo l’uomo potrà governare la tecnologia. In tutto questo il ruolo delle imprese sarà centrale ed un loro un coinvolgimento nelle decisioni normative è indispensabile. Solo così potremo garantire una transizione tecnologica che metta al centro l’essere umano e la sua capacità di scelta”.
“E’ indubbio che l’intelligenza artificiale pone le imprese e la Pubblica Amministrazione di fronte a sfide importanti, di carattere etico, di sicurezza e di lavoro - dice il governatore della Toscana Eugenio Giani-. Credo non si debba aver paura delle nuove tecnologie, né opporci al loro impiego. Ritengo tuttavia che la PA abbia il dovere di controllarne e regolamentarne l’applicazione: è ciò che fin da subito come Regione abbiamo fatto con la nostra legge sull’innovazione digitale, un testo che semplifica le norme precedenti portando trasparenza e inclusività. Il nostro compito è infatti quello di assecondare un utilizzo dell’intelligenza artificiale sempre più esteso per la maggior parte delle attività procedurali della PA, in modo da garantire una maggiore semplificazione nelle procedure burocratiche, con ricadute positive per i cittadini e le imprese”.
“L’incontro promosso oggi da Aidda si pone l’obiettivo ambizioso di affrontare gli impatti della rivoluzione che ha generato l’intelligenza artificiale in tutta la società. – ha evidenziato la sindaca Sara Funaro - L’IA sta ridisegnando il mondo del lavoro, le imprese si trovano al centro di questo cambiamento epocale, a loro spetta il compito di sviluppare soluzioni innovative che non alimentino diversità ma al contrario sappiano essere inclusive. Altrettanto rilevante è il compito della politica. L’IA può essere un’indubbia risorsa per il governo delle città, consentendo un monitoraggio capillare del territorio, contribuendo a prendere decisioni più attente, grazie all’uso dei dati. La politica però deve saper ‘governare’ questo processo, accompagnarlo facendo da garante, affinchè le nuove tecnologie si integrino in modo positivo, con l’impegno necessario a contrastare ogni forma di marginalizzazione, perché sviluppo e diritti devono sempre poter andare di pari passo”.
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