CS AIDDA_Roma 3 gennaio 2024_Lavoro Donne imprenditrici_Con nidi pieni via tasse su babysitter
Roma, 3 gennaio 2024 - "I numeri continuano a mostrare un problema reale della nostra società. Una neomamma su cinque lascia il proprio posto di lavoro: un dato da aggiungere a quello, già importante, del basso tasso di occupazione femminile in Italia, in questo fanalino di coda nella Ue. Occorre un impegno primario per cancellare questo bivio tra lavoro e famiglia, che arreca un danno economico e sociale a tutto il Paese".
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, l'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, commentando l’ultimo dossier del Servizio studi della Camera sull’occupazione femminile.
"L'Italia - dice Giachetti - ha già il tasso di occupazione femminile più basso d'Europa. Se non si avvia un percorso di trasformazione dell'organizzazione della nostra società questo problema continuerà a riproporsi ogni anno. Oggi abbiamo un servizio di prossimità e di cura che è prevalentemente a carico delle madri e queste si trovano quindi costrette a dover lasciare il lavoro”.
“Occorre - aggiunge Giachetti - una defiscalizzazione degli oneri connessi alla maternità, almeno per il reddito materno. Se non ci sono asili nido disponibili, almeno devono rendersi interamente deducibili dal reddito i costi sostenuti per le babysitter o per le persone addette alla cura della casa”.
“C'è infine un tema, più astratto, eppure centrale - conclude la presidente di Aidda - che è il ritmo dell’attuale sistema economico che è significativamente lontano da quello della vita naturale.
Forse, se vogliamo ritrovare un equilibrio che promuova il valore del lavoro e al tempo stesso lo sviluppo della vita delle persone, serve più elasticità e flessibilità negli orari e nell’organizzazione del nostro sistema avendo attenzione ai ritmi naturali. Questa è forse anche una strada per iniziare anche a ristabilire un equilibrio con il pianeta, unendo una svolta sociale ed economica alla necessaria transizione ecologica per riparare i molti danni inferti all’eco sistema negli ultimi decenni”.