“Il riconoscimento del diritto di voto alle donne, il 1° febbraio 1945, non fu solo una vittoria per la democrazia, ma l’inizio di un percorso di emancipazione che oggi richiede non solo celebrazioni, ma un impegno costante e azioni concrete. La parità di genere non si raggiunge con le parole, ma con politiche efficaci, visione inclusiva e soprattutto attraverso un cambio di paradigma di pensiero che porti la dimensione della 'cura' a fondamento dell’organizzazione del nostro sistema economico e sociale. Abbiamo bisogno di sostenere le donne con misure come la defiscalizzazione delle spese legate alla cura familiare, il potenziamento dei servizi all’infanzia e una valorizzazione reale delle competenze femminili. È solo così che possiamo permettere alle donne di dare il loro contributo alla società e a non porle davanti al bivio 'percorso professionale o cura della famiglia'."
Così Antonella Giachetti, presidente Nazionale di Aidda, celebra l’anniversario della storica conquista del diritto di voto per le donne, ricordando come quella svolta epocale rappresenti ancora oggi un esempio e uno stimolo per continuare a perseguire una uguaglianza di opportunità a donne e uomini per conseguire una società più equa, più coesa e più duratura.
“La visione femminile ha un potenziale trasformativo unico: crea dialogo, costruisce ponti e offre soluzioni inclusive. È tempo di mettere questa visione al centro dei criteri di scelta delle politiche pubbliche e delle strategie aziendali. Le donne devono essere non solo presenti, ma protagoniste nei processi decisionali, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro” ha proseguito Giachetti.
In questa ricorrenza simbolica, Aidda rinnova il proprio impegno per un futuro dove il valore delle donne sia riconosciuto e sostenuto, attraverso azioni concrete, politiche di sostegno e una narrazione culturale che riconosca il loro contributo unico alla crescita sociale ed economica del Paese. “La strada iniziata nel 1945 ci ricorda che ogni piccolo passo conta, ma anche che il percorso non è ancora finito. È nostro dovere continuare a lavorare per garantire che le nuove generazioni vivano in un Paese dove non esistano disparità di genere, dove i valori femminili concorrano con i valori maschili a garantire una società armonica e prospera”.