CS AIDDA 19 dicembre 2022_Lavoro Aidda_Per le donne figli e carriera sono ancora un ossimoro
Roma, 19 dicembre 2022 - "Nella vita delle donne il lavoro continua a essere un freno per la natalità, la natalità per il lavoro. Secondo una recente indagine condotta da Cisl insieme a BiblioLavoro in Lombardia su oltre 6 mila intervistate, iscritte al sindacato, il 20% ha dichiarato di rinunciare a fare figli per potersi dedicare alla carriera. La politica deve intervenire per indurre una trasformazione a questa continua condizione di sacrificio".
Lo afferma Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda.
"Lavoro e figli sono temi centrali che devono smettere di essere considerati un'alternativa uno dell'altro. Per il 94% delle intervistate conciliare la maternità con il percorso lavorativo è complesso. Oltre il 60% dice che gli impegni famigliari rallentano la carriera. E poi il divario salariale che persiste - aggiunge Giachetti - e la mancanza cronica di strutture di welfare capace di dare un supporto sociale: il 37,2% delle donne ascoltate nell'indagine ha dovuto rinunciare a una promozione per assistere un famigliare".
"Occorre prendere esempio da modelli virtuosi che già esistono all'estero in alcuni Paesi europei. E soprattutto lavorare per non sprecare i fondi del Pnrr destinati ai nidi e alle strutture di assistenza - conclude la presidente di Aidda - si tratta di un'occasione storica che non possiamo permetterci di sprecare considerando la fragilità della condizione femminile sul lavoro in Italia e il problema demografico. Serve comprendere che la denatalità è una forma di sofferenza e di guerra per le donne: non tolgono la vita, ma smettono di darla".
Firenze, 10 dicembre 2022. "La questione energetica rimane la priorità per il nostro Paese: un problema che tocca direttamente famiglie e aziende, mettendo a serio rischio la tenuta sociale ed economica, e che sta spingendo molti imprenditori a fare un passo indietro. L'Italia però non può permettersi una deindustrializzazione. Occorre accelerare il piano di transizione energetica, perché il tema, ormai è evidente, non è più se attuarlo ma in quali modalità".
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda.
"Più produttori energetici non hanno dato certezze sulle forniture e i contratti del prossimo anno pongono le aziende, soprattutto al Sud, davanti a troppe incertezze. Il Servizio di Salvaguardia sul fronte energetico delle aziende non si sta rivelando sufficiente e anzi le imprese che non hanno un contratto di somministrazione energetica per il 2023 rischiano di rimanere scoperte o di pagare cifre molto più alte - prosegue Giachetti -. Non possiamo quindi che valutare positivamente il decreto sulle Comunità energetiche emanato dal ministro della Transizione Ecologica e in particolare l'avvio della pubblica consultazione online. Un passo fondamentale e molto atteso".
"Al tempo stesso va sottolineato un punto che riteniamo sia importante modificare: la richiesta di realizzare gli impianti energetici destinati allo scambio nelle comunità energetiche solo dopo l'entrata in vigore del provvedimento rappresenta un ulteriore elemento di ritardo, avendo in molti negli ultimi due anni già iniziato a lavorare per l’installazione. Con questa previsione tutti gli impianti ora in costruzione sarebbero esclusi dalla possibilità di venire utilizzati per gli scambi dentro le comunità, e questo sarebbe un problema. Si tratta - conclude la presidente di Aidda - di un aspetto su cui intervenire per non rallentare ulteriormente una transizione ormai urgente".