“La vittoria di Alessandra Todde in Sardegna ha un valore che va ben al di là della contingenza politica, su cui come associazione apartitica naturalmente non ci esprimiamo. La nuova governatrice della Sardegna è infatti una donna che si è affermata con talento e determinazione nel mondo dell’impresa.
Già nel 2014 la delegazione Sardegna di Aidda la premiò come donna dell’anno per aver fondato e reso competitivo Energeya, società di sviluppo di software ad alte prestazioni per la gestione dei processi fondamentali di business nei mercati dell'energia a livello mondiale".
Così, con Adnkronos/Labitalia, Antonella Giachetti, presidente nazionale dell’Associazione imprenditrici e dirigenti d’azienda, sulla vittoria di Alessandra Todde in Sardegna.
"Todde -prosegue Giachetti- ha già dato lustro alla Sardegna con il suo lavoro di manager e il miglior augurio che ci sentiamo di farle è che sia capace di fare la stessa cosa adesso nel ruolo di governatrice della Regione. L'Italia ha bisogno di una Sardegna forte e competitiva”
A dirlo è la presidente di Aidda Antonella Giachetti dopo l'incontro "L’Abc dell’Intelligenza Artificiale” che si è svolto nei giorni scorsi all’Università Bicocca di Milano. Un confronto, quello tra le socie di Aidda e gli esperti del settore della Bicocca, che è stato l’occasione per capire e approfondire caratteristiche, opportunità e rischi dell'IA.
Il professore associato Federico Cabitza, la dottoranda in Informatica Chiara Natali e il Francesco Osborne (ricercatore alla Bicocca) hanno illustrato quali attività possono essere gestite efficacemente dalle attuali tecnologie che stanno rivoluzionando il processo decisionale e produttivo in diversi settori. Analizzati anche i rischi associati come il “bias”, la distorsione cognitiva derivante dai dati che può portare a decisioni discriminatorie, le sfide etiche dei sistemi che non sono sempre trasparenti ed il fenomeno delle “allucinazioni”.
“Come donne imprenditrici siamo tornate sui banchi universitari - spiega la presidente di Aidda Antonella Giachetti - convinte della necessità di una sinergia e collaborazione fra università, imprese e terzo settore per rispondere alle sfide che il mondo oggi presenta. Anche se al momento gli algoritmi non possono sostituire la valutazione e componente umana, i sistemi di IA non garantiscono che chi li progetta si sia preoccupato degli effetti che questi sistemi possano avere sulle persone. Di fatto, si sta constatando un effetto di radicalizzazione del pensiero delle persone che sta portando ad una preoccupante contrapposizione muro contro muro, un elemento che incentiva purtroppo l'incapacità di dialogare. E questo è un primo grosso rischio. L’IA potrebbe, poi, essere progettata sulla base di un interesse economico di pochi rispetto alla comunità. E allora il rischio diverrebbe inquietante, perché qualcuno potrebbe pensare di poter orientare le persone nel loro agire e pensare”.
“Come Aidda abbiamo sempre sostenuto che ad una sempre maggiore digitalizzazione va unito un rafforzamento della cultura umanistica, valoriale, etica. Il nostro progresso ha un limite che è quello del nostro sviluppo etico e spirituale” sottolinea Giachetti.
Roma, 7 febbraio 2024 - "In Italia cresce la difficoltà per le aziende nel reperire figure professionali da assumere. Le carenze maggiori sono spesso in quei settori in cui ancora persiste il divario di genere, in cui la percentuale di lavoratori uomini è più alta e in cui sono poche le donne impiegate. Ci sono carenze nell'ambito ingegneristico e scientifico, in quello informatico, finanziario. Mancano tecnici dei processi produttivi e di laboratorio, analisti, operai specializzati nella meccanica, nelle costruzioni, analisti e dirigenti. E’ urgente trovare un nuovo equilibrio nel mercato del lavoro per dare risorse alle imprese ed evitare che il loro sviluppo sia di fatto impedito".
A dirlo è Antonella Giachetti, Presidente nazionale di Aidda, l'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda.
Secondo l'ultima analisi del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono oltre 508 mila i lavoratori ricercati dalle imprese all'inizio dell'anno e circa 1,4 milioni per il primo trimestre. Le previsioni stimano 4
mila assunzioni in più rispetto a gennaio 2023 e oltre 69 mila (+5,3%) nel trimestre. A gennaio la differenza tra domanda e offerta di lavoro è giunta, secondo lo studio, a quasi la metà delle figure ricercate: 250 mila assunzioni sulle 508 mila programmate (49,2%). Il motivo, per un caso su tre, è la mancanza di candidati (31,1%).
“E’ importante osservare come in un momento in cui l'economia stenta a crescere e gli investimenti rallentano, l'occupazione riesce invece a salire, per entrambi i sessi - prosegue Giachetti -. La difficoltà di reperimento di figure professionali rischia di incidere nello
sviluppo di un'azienda. Non è un caso che il mercato del lavoro, e in particolare il rapporto tra imprese e dipendenti, si stia lentamente modificando: i contratti che passano da tempo determinato a indeterminato sono in aumento, perché si comprende il valore del capitale umano e la complessità nel sostituirlo. In Italia oggi ci sono molti più giovani occupati rispetto a prima della pandemia, ed è maggiore anche il numero degli over 50".
"Si può notare come molteplici settori fondamentali per l'economia, dall'ingegneristica all'edilizia, in cui è arduo trovare dei professionisti, coincidano con quelli in cui le donne sono meno coinvolte, per tradizione ma anche scarse opportunità di carriera. Perseguire la parità di genere anche qui è essenziale: non è solo questione di giustizia ma anche di progresso e stabilità economica".
"Le cause della difficoltà di reperimento di figure professionali sono molteplici - continua la presidente di Aidda - e anche la denatalità gioca un ruolo importante, interi cluster di età giovanili (ad esempio i trentenni) si sono sensibilmente ridotti, ma è evidente come si stia sempre più manifestando una diversità fra le caratteristiche richieste nella offerta di lavoro rispetto alle caratteristiche di coloro in cerca di occupazione.
E’ necessario trovare risposte a questo sempre più complesso “disallineamento” e una soluzione potrebbe venire da un nuovo patto tra imprese, università, Stato ed Enti del Terzo Settore, che insieme potrebbero dare vita a soggetti in grado di aiutare aziende e lavoratori nel fondamentale compito di far incontrare domanda e offerta di lavoro, formazione e riprofessionalizzazione".