“I dati del Rendiconto di genere dell’Inps, secondo cui le donne che percepiscono una pensione ricevono quasi il 48% in meno rispetto agli uomini, confermano una volta di più che questo mercato del lavoro è costruito a misura d’uomo e non di donna”.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, commentando il Rendiconto di Genere presentato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps.
"Il problema di fondo nasce ben prima della pensione – dice Giachetti – perché è il sistema nel suo complesso a penalizzare le donne, che come sottolinea l’Inps hanno carriere più discontinue e salari più bassi, fenomeno connesso alla necessità di dover far fronte al lavoro di cura per i familiari in misura ben maggiore degli uomini”.
“Troppo spesso – continua la presidente di Aidda - ci si concentra sulle misure di compensazione, mentre servirebbero politiche strutturali per generare una società organizzata sulla dimensione della “cura” e della “vita” che oltre a generare prosperità e armonia garantirebbe alle donne opportunità reali di crescita professionale, con conseguenti retribuzioni adeguate e strumenti concreti per conciliare lavoro e vita privata. Ricordiamoci sempre che se le politiche sono deboli, la diversità di genere finisce per diventare diseguaglianza”.
“È sconcertante osservare la totale assenza di donne al vertice tra Russia e Stati Uniti a Riad. Simbolicamente è come se si volesse non far partecipare metà dell’umanità a decisioni che riguardano tutti”.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente dell'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda (Aidda).
“Tutte le persone di buonsenso – dice Giachetti - si augurano che la guerra in Ucraina finisca e che si arrivi ad una pace giusta: speriamo che il vertice tra Russia e Stati Uniti rappresenti una tappa utile in questo senso. Ma l'assenza di fatto del genere femminile non è un buon viatico. Non è infatti solo questione di ‘rappresentanza’ : il punto è che le donne sono portatrici di una prospettiva orientata alla cura, alla sostenibilità e al benessere collettivo, alla preservazione della vita”.
"La cura non è solo un valore femminile – spiega la presidente di Aidda - ma un principio universale di cui le donne, per tradizione e esperienza, sono naturalmente portatrici. L’assenza delle donne dai tavoli decisionali significa privarsi di una componente valoriale essenziale per costruire un futuro di convivenza armonica e prosperità della collettività".
"Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un’opportunità strategica per la sostenibilità del nostro Paese e per le imprese che intendono investire in un futuro energetico più efficiente e autonomo. Per questo è necessario intervenire per rimuovere ostacoli burocratici e finanziari che ne stanno rallentando lo sviluppo".
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda, facendo il punto sullo sviluppo delle Cer in Italia.
“Le Cer sono una delle innovazioni più significative degli ultimi decenni – dice Giachetti - perché consentono la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili tra cittadini, imprese ed enti locali. Hanno anche una funzione sociale importante, perché l’energia condivisa non è solo una questione ambientale ed economica, ma anche di inclusione e solidarietà. Esperienze già avviate dimostrano come le Comunità energetiche possano aiutare famiglie in difficoltà e strutture di assistenza a ridurre la spesa energetica, garantendo un accesso equo e sostenibile all’energia".
“Nonostante il quadro normativo europeo abbia trovato un’accoglienza favorevole in Italia – ricorda la presidente di Aidda - la crescita delle Cer procede ancora a rilento. Secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici, attualmente sono operative oltre 150 Comunità energetiche rinnovabili. Un buon numero, ma ancora insufficiente rispetto al potenziale del settore”.
"Le nostre imprenditrici – dice Giachetti – riconoscono i molteplici vantaggi di questo modello: riduzione dei costi energetici, benefici ambientali e un maggiore controllo sulla produzione di energia. Tuttavia ci troviamo di fronte a difficoltà oggettive: l’accesso agli incentivi è ancora macchinoso e la burocrazia rallenta i progetti. È indispensabile agire su questi punti se vogliamo che le Cer diventino una soluzione concreta e diffusa”.
“Per superare le criticità attuali e dare slancio a questa rivoluzione energetica – conclude la presidente di Aidda - occorre insomma snellire le procedure, incentivare forme di collaborazione tra imprese e istituzioni e adottare modelli di semplificazione amministrativa come già avviene in altri Paesi europei".