“Quando la legge del più forte prende il sopravvento, il risultato è sempre lo stesso: rabbia, disagio, disuguaglianze. La storia ci insegna che la prevaricazione e l’assenza di dialogo non hanno mai portato a una pace duratura. La difesa è un tema fondamentale, ma il rischio oggi è che la corsa al riarmo trasformi la sicurezza in un’illusione destinata a sfaldarsi di fronte a nuove tensioni globali”.
Con queste parole, Antonella Giachetti, presidente dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda (Aidda), sottolinea l’importanza di un approccio strategico alla sicurezza, fondato su valori condivisi e non su una competizione senza regole.
“La difesa non può essere sinonimo di riarmo indiscriminato – continua Giachetti – ma deve essere il frutto di una strategia che metta al centro la cooperazione tra paesi che si riconoscono nei principi di libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani. Non possiamo costruire il futuro sulla paura. La vera sicurezza nasce dalla coesione, dal rispetto e dalla capacità di creare un sistema di valori solido, in cui il dialogo sia la base per evitare nuovi conflitti”.
La presidente di Aidda richiama l’urgenza di un cambio di prospettiva: “Così come nel lavoro non si può operare solo per il profitto, ma per creare valore per sé e per gli altri, anche la politica internazionale non può essere guidata solo dalla logica della deterrenza e della supremazia militare. La sicurezza non si costruisce con la paura, ma con una visione condivisa di benessere e stabilità”.
Per questo motivo, Aidda lancia un monito forte: “L’Europa deve essere protagonista nella costruzione di un modello di difesa comune che garantisca sicurezza senza alimentare nuove tensioni. È il momento di riscoprire il valore dell’educazione civica, del senso di responsabilità collettiva e del rispetto reciproco, perché solo così si può costruire una società in cui la sicurezza non sia il risultato di un’escalation di potere, ma di un equilibrio fondato sulla convivenza civile”.
“Non possiamo permettere che la frammentazione e la paura guidino le scelte politiche. La sicurezza è un bene comune, e va costruita con responsabilità, non con la logica della sopraffazione”, conclude Giachetti.
"Oggi festeggiamo le donne, ma con una certa preoccupazione per ciò che sta succedendo intorno a noi: assistiamo a un crescente ritorno di atteggiamenti muscolari, sia nella vita quotidiana che sul piano politico e culturale, a livello nazionale e internazionale. Ne sono dimostrazione le tensioni atlantiche, le accuse degli USA all’Europa e il piano di riarmo della stessa Ue. C’è un tentativo a più livelli di abbandonare il criterio della cura e del dialogo nell’affrontare le sfide contemporanee e questo inesorabilmente può pericolosamente ostacolare la presenza di un contributo effettivo delle donne, rischiando di riportarci indietro rispetto ai progressi faticosamente conquistati negli ultimi decenni nella riduzione del gender gap a tutti i livelli".
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda (Aidda), in occasione della Giornata internazionale della Donna.
"Oggi celebriamo l’importanza della valorialità femminile come componente essenziale nella costruzione e nella organizzazione della nostra società, ma nonostante l’indiscutibile percorso avviato per una effettiva partecipazione delle donne alla vita politica ed economica che ha comportato dei passi avanti per le donne – dice Giachetti – dobbiamo anche riconoscere che la strada da percorrere è ancora lunga. Le resistenze al cambiamento sono sempre più evidenti e la spinta verso un modello di società più equo sembra incontrare ostacoli crescenti. È fondamentale opporsi con determinazione a chi vorrebbe relegare le donne in una posizione marginale, ostacolandone il pieno riconoscimento nei ruoli decisionali e nella vita pubblica".
"La riduzione del gender gap non è solo una questione di giustizia ed equità – spiega la presidente di Aidda - ma un principio irrinunciabile per il progresso sociale ed economico. Le donne portano una visione improntata al dialogo, alla sostenibilità e al benessere collettivo elementi essenziali per la generazione di prosperità a medio lungo termine. Rinunciare a questa prospettiva significa condannarsi a un futuro in cui prevarranno conflitti e diseguaglianze rischiando, per l’Europa in particolare, di pregiudicare sempre di più un sistema economico industriale già in crisi che ha bisogno, ora più che mai, di essere oggetto di interventi nel solco di una visione meno belligerante e più orientata alla cooperazione e all'innovazione tecnologica,governata dai valori europei. Guardandole da questa prospettiva, le violenze contro le donne - oltre ad essere un crimine - rappresentano anche la dimostrazione della mancanza di riconoscimento del femminile e della importante ricchezza che il femminile ed i suoi valori apportano alla società".
"Non possiamo permettere passi indietro: la società ha bisogno di un contributo attivo delle donne a tutti i livelli per affrontare le grandi sfide del presente e del futuro. Il nostro impegno – conclude Giachetti - deve essere costante e determinato, perché ogni battuta d’arresto si traduce in una perdita per l’intera comunità e l’impossibilità di generare un futuro".