---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Roma, 5 ottobre 2021 - "Gli ultimi dati sulla componente femminile nel mercato del lavoro confermano che le grandi vittime della crisi scaturita dalla pandemia continuano ad essere le donne". Così Antonella Giachetti, presidente nazionale di AIDDA commenta i dati pubblicati dal quotidiano La Repubblica sull'occupazione in Italia: nel mese di agosto si sono persi 80mila posti di lavoro di cui 68mila erano occupati da donne, pari all'85%. "Non è un caso- aggiunge Giachetti- e quanto è successo deve farci riflettere per capirne le cause. Innanzitutto le donne si trovavano rispetto agli uomini in posizioni lavorative più fragili (posizioni meno decisive e meno indispensabili per l'impresa) e quindi più facilmente 'eliminabili', poi sicuramente ha giocato un ruolo importante il maggior bisogno di cura avvertito nella famiglia (per tutte le problematiche connesse alle restrizioni pandemiche) che ha fatto sì che nella famiglia chi si è ritirato dal lavoro fossero prevalentemente le donne e non gli uomini, infine sono stati proprio i settori a maggior vocazione di occupazione femminile (turismo, ospitalità, artigianato) ad essere più colpiti dalla crisi pandemica". In questi giorni, continua Giachetti, "il ministro Giorgetti ha firmato il decreto sul Fondo impresa Donna che si aspettava da mesi. Ci auguriamo che la messa a terra della distribuzione dei fondi già previsti, pari a 40 milioni, a cui si aggiungeranno i promessi 400 milioni delle risorse del PNRR, risulti idonea innanzitutto nel veicolare effettivamente le risorse in maniera efficace verso le imprese femminili e contemporaneamente contribuisca all'urgente necessità di trasformazione del paradigma di pensiero della nostra società affinché si garantisca che l'attività di cura non sia esclusivamente a carico delle donne, ma diventi tema centrale dell'intera società. Questa trasformazione- conclude Giachetti- è il presupposto per la maggiore presenza femminile nel mondo del lavoro, per la presenza femminile nelle sedi apicali delle decisioni della nostra società, e per un miglioramento della produttività del nostro intero sistema economico". (DIRE/ADNKRONOS/LA PRESSE)
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Cagliari, 05 ottobre 2021 - L'imprenditrice Rosi Sgaravatti è la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente di Assoverde, l'associazione italiana costruttori del verde che opera dal 1982 sul territorio nazionale e promuove la salvaguardia dell'ambiente, del paesaggio e del suolo. La nomina all’unanimità da parte del Consiglio ha segnato il passaggio di testimone con il presidente Antonio Maisto. Da 20 anni all'interno dell'associazione e da 15 nel Consiglio direttivo, rimarrà in carica sino al 2023, data di fine consiliatura. La neo presidente, friulana ma ormai sarda d'adozione, guida la Sgaravatti Group, azienda leader in Sardegna con 140 dipendenti e un fatturato pari a 9 milioni di euro, che si occupa della produzione e commercializzazione di piante su oltre 33 ettari di vivaio, progetta ed esegue opere a verde sia pubbliche che private con un team di architetti, ingegneri e agronomi. Sgaravatti, già presidente dell'AIDDA delegazione Sardegna (associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda), membro del Consiglio di amministrazione dell’Università di Cagliari e accademica aggregata dei Georgofili, si prepara al suo primo evento pubblico come presidente di Assoverde. "Il 12 ottobre, a Roma, nella sede di Palazzo della Valle, insieme a Confagricoltura e in collaborazione con istituzioni, enti pubblici, professionisti, università, enti di ricerca e associazioni, presenteremo il Libro Bianco del Verde per un neorinascimento della cura e della gestione del verde. Realizzato anche grazie al lavoro del presidente Maisto – spiega Sgaravatti- è strutturato in 50 contributi tecnico scientifici che, con approcci differenti, approfondiscono i nuovi modelli di pianificazione, progettazione e gestione, rivolti alla cura del suolo, dell'ambiente, degli animali e delle persone". (ANSA).
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Firenze, 11 ottobre 2021 - Quali sono gli strumenti finanziari a disposizione delle imprese? Come unire digitale, identità e sostenibilità? Come affermarsi sui mercati internazionali in uno scenario sempre più globalizzato?
Per aiutare le imprenditrici ad affrontare l'accelerazione della trasformazione economica avviata dalla pandemia Aidda-Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda e UniCredit promuovono un percorso di formazione e informazione per condividere sapere ed esperienze, per leggere il contesto attuale e cercare nel cambiamento nuove opportunità.
La Digital&Export Business School progettata dalla Banking Academy di UniCredit in sinergia con Aidda, propone approfondimenti su export, internazionalizzazione, digitalizzazione e sulle opportunità legate agli strumenti di finanziamento per le imprese, intesi come servizi concreti che possano sostenere la crescita delle piccole e medie imprese.
Si svolgerà, on line, il 12, 13, 14 e 18 ottobre dalle ore 17 alle 19 con il supporto di docenti esperti delle diverse tematiche proposte. Verranno discussi gli impatti del digitale sui processi di export management, sarà analizzata la connessione tra strategie ESG e processi di internazionalizzazione, si parlerà inoltre di cyber security, tecniche di regolamento e di finanziamento del trade finance, di supply chain, di finanza agevolata, di e-commerce e strumenti di analisi e selezione dei mercati esteri, di strumenti di finanziamento a supporto delle imprese.
“Aidda, con UniCredit, è impegnata per mitigare l’ampio rischio di dissoluzione di imprese femminili nel panorama post pandemico attraverso un supporto formativo altamente qualificato che le metta in grado di poter capire gli elementi caratterizzanti della trasformazione economica in atto” commenta Antonella Giachetti, presidente di Aidda. “Una trasformazione che è stata accelerata dalla pandemia e che non può prescindere dalla transizione ecologica. Le imprese femminili sono quelle che hanno subito il colpo maggiore dalla crisi, ma riteniamo che costituiscano una risorsa preziosa per una crescita in termini non solo produttivi ma soprattutto qualitativi della società e dell'economia”.
A questo primo percorso formativo ne seguiranno altri, sia sulle caratteristiche della transizione ecologica che su un maggiore approfondimento delle possibili opportunità date dal PNRR.
La Digital&Export Business School fa parte della partnership triennale stretta tra UniCredit e Aidda che ha l’obiettivo di contribuire alla promozione del ruolo economico e sociale dell’imprenditoria femminile e vede, tra le altre azioni, un percorso di affiancamento attraverso l’offerta di Social Impact Banking per sostenere con soluzioni concrete le imprese che possono generare un impatto sociale positivo, e un percorso focalizzato sul Mentoring - WomenONboarding che coinvolgerà le giovani associate di Aidda e quelle di maggiore esperienza.
Evento con Programma di Digital&Export Business School: https://www.aidda.org/news/unicredit-digital-export-business-school-con-aidda
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------